operazione antibracconaggio

Prosegue alacremente l’attività antibracconaggio da parte della Polizia Provinciale di Padova su tutto il territorio.  
E’ stata scoperta in questi giorni, all’interno del Parco Regionale dei Colli Euganei, un’area predisposta in modo inconfondibile per l’abbattimento illecito di cinghiali. Distributori temporizzati di granaglia di mais per la pasturazione degli esemplari, foto-trappola per la verifica degli orari di presenza dei suidi, sedie pieghevoli e cavalletti per il posizionamento delle armi per la pratica della cosiddetta “posta”, materiale di copertura mimetica delle postazioni di tiro. Questo il materiale rilevato, ma al momento le indagini sono ancora in corso per assicurare i responsabili alla giustizia. L’attività è coordinata dal Commissario Principale Francesco Di Matteo.
“L’intervento – ha detto il presidente della Provincia di Padova Fabio Bui – desta particolare preoccupazione per la vicinanza del sito ad una strada provinciale ad alta percorrenza, per i rischi connessi all’uso di armi ad alto potenziale offensivo, come le carabine utilizzate per l’abbattimento illecito dei cinghiali da parte dei bracconieri. E’ un problema che stiamo monitorando da tempo sia per la tutela dei cittadini, sia per la sicurezza e la certificazione dei capi che saranno immessi nel mercato”. 
L’attività antibracconaggio ha portato anche ad altri rilevamenti. Dopo mesi di indagini la Polizia provinciale è intervenuta simultaneamente nel comune di Padova e di Sant’Angelo di Piove di Sacco dove ha proceduto al sequestro di 23 esemplari vivi di volatili, 1 cardellino, 21 lucherini e 1 merlo, frutto dell’attività illecita di cattura con mezzi vietati come le gabbie a scatto di tipo artigianale. L’indagato, noto alla Polizia provinciale per essere stato segnalato in passato all’Autorità Giudiziaria per la medesima attività, aveva attrezzato un’area destinata alla cattura dei volatili allestendo una siepe artificiale con piante di girasole e granaglia di vario tipo. Un espediente che serviva per la cattura, assieme all’utilizzo di altri volatili alloggiati in piccole gabbiette per attirare uccelli simili nelle trappole. Gli esemplari sequestrati sono stati prontamente liberati in luogo idoneo.
L’attività antibracconaggio è proseguita anche nel comune di Ospedaletto Euganeo. La Polizia Provinciale ha denunciato all’Autorità Giudiziaria un ex cacciatore, dedito all’abbattimento di lepri con carabina calibro 22 all’interno di un’area di ripopolamento e cattura, interdetta all’attività venatoria. Sono stati sequestrati, oltre alle armi, anche i resti congelati di lepre e fagiano. L’uomo, sprovvisto di licenza di caccia, era solito aggirarsi a bordo del proprio veicolo con l’arma al seguito e pronta all’uso, all’interno dell’area vietata perché destinata al ripopolamento delle lepri. Qui abbatteva illegalmente esemplari di fauna selvatica. La collaborazione di un cittadino, ha consentito alla Polizia provinciale di interrompere l’attività di bracconaggio.

08/02/2022